DOMENICA 21 GIUGNO h. 19.30
all'interno della Festa Popolare
Tavola rotonda su:
NESSUNA MUCCA DA MUNGERE:
autogestione, spazi sociali, beni comuni e iniziative dal basso.
Le esperienze del Circolo dei Talenti, dei ragazzi di Gratosoglio e del Collettivo Villalta.
A cura di retecinque
Qui sotto (in sintesi) la storia del Circolo dei Talenti.
I BENI COMUNI NON SI SGOMBERANO!
Due anni e mezzo di storia, anche se condivisa da migliaia
di persone, non significa automaticamente che sia tutto chiaro e che quel che
si racconti corrisponda al vero. Abbiamo la necessità, quindi, di ripercorrerla
nelle sue tappe salienti per evitare falsità, mistificazioni e “macchine del
fango”.
LE CASCINE CHIESA
ROSSA
Per molti anni sono stati un luogo degradato e abbandonato.
Necessitavano di una profonda ristrutturazione. Negli anni ’80 e ’90 nasce il
Comitato Cascine Chiesa Rossa, fondato da Walter Leverano. Si è battuto per
anni per ottenere che il Comune di Milano trovasse le risorse per ristrutturare
le cascine. Voleva che quell’area diventasse il centro e il polo d’attrazione
della Zona 5. Si è battuto per evitare mire speculative che in tempi lontani,
di volta in volta, si sono affacciate. Forse leggenda metropolitana, forse
realtà, trent’anni fa si ventilò che la stilista Krizia fosse interessata alla
cascine che farci un ristorante e poi che lo stesso progetto lo avesse la
Comunità Saman.
Dopo tanti anni, molti progetti e infinite battaglie, il
Comitato Cascine Chiesa Rossa, riuscì a ottenere dal Comune di Milano,
l’impegno e le risorse economiche per ristrutturare tutto il complesso
all’interno del parco, all’angolo tra le vie San Domenico Savio e Chiesa Rossa.
Per prima arrivò la biblioteca della Zona 5 che si spostò da Via Boifava per
trovare ospitalità nella cascina che si affaccia sulla Via San Domenico Savio.
La biblioteca nasce 11 anni fa. Oggi è uno spazio ampio, bello, accogliente, frequentato
da molti studenti e cittadini della zona. Inoltre, in questi anni, è stata
gestita in modo accogliente e inclusivo, così molte realtà e associazioni
culturali della zona hanno potuto promuovere iniziative al suo interno.
IL BANDO DEL COMUNE
Poco meno di 3 anni fa, la giunta Pisapia appena insediata a
Palazzo Marino, attraverso l’allora assessore al Demanio Lucia Castellano,
pubblica un bando commerciale a rilancio d’asta. L’area interessata dal bando
commerciale è quella del portico della cascina di fronte alla biblioteca e un
piccolo locale attiguo che può essere usato come bar. Diverse attività
commerciali partecipano al bando e, oltre a queste, anche una onlus attiva in
Zona 5 già da molti anni: l’associazione Antigua. Il meccanismo del rilancio
d’asta fa sì che i commercianti si facciano bene i conti in tasca e si diano
rapidamente alla fuga. L’area viene così assegnata ad Antigua Onlus che stipula
una convenzione con il Demanio del Comune di Milano. L’accordo prevede un
affitto mostruoso: circa 2.000 Euro al mese. L’associazione Antigua, a
differenza dei commercianti, non sa fare bene i conti, decide di rischiare e
accetta l’accordo con il Comune. L’affitto diventa ben presto un problema anche
perché il portico è all’aperto e quindi è molto frequentato in primavera e in
estate, ma più o meno deserto quando fa freddo. In inverno funzionano solo i
pochi mq di bar che però sono largamente insufficienti a coprire i 2.000 Euro
al mese di affitto.
IL CIRCOLO DEI
TALENTI
L’associazione Antigua onlus dà vita al Circolo dei Talenti
per gestire il portico e il bar che ha avuto in gestione dal Comune di Milano.
Si insedia alla fine di dicembre del 2012 e in primavera lo spazio inizia a
essere molto frequentato. Merito di due aspetti fondamentali: il luogo è molto
bello e piacevole da frequentare e il Circolo dei Talenti è decisamente
accogliente. Non applica logiche commerciali e nemmeno quelle tipiche delle
associazioni che limitano l’ingresso ai soli soci. Chiunque può frequentare il
portico, si può sedere ai tavoli senza che sia richiesta la consumazione. In
poco tempo si sparge la voce e i cittadini diventano centinaia. Si passa il
tempo al parco, sotto il portico e, se si vuole, si può consumare qualcosa al
bar che ha prezzi popolari. Famiglie con bambini, giovani, studenti che non
trovano abbastanza spazio in biblioteca, anziani che giocano interi pomeriggi a
carte; lo spazio del Circolo dei Talenti diventa un vero e proprio punto di
riferimento per una socialità non mercificata. Non c’è obbligo di iscriversi al
Circolo dei Talenti. Si può frequentare il portico e il bar anche senza essere
soci. Nonostante ciò, il primo anno (2013), gli iscritti all’associazione
saranno più di 1.200.
IL PROGETTO DEL
CIRCOLO DEI TALENTI
Quando ci si trova nello stesso luogo, si ha il vizio di
parlare e confrontarsi. Molti frequentatori del portico scoprono così che hanno
gli stessi bisogni. In questo modo, per esempio, nasce il campus estivo autogestito
nel 2014. Si avvicinano le vacanze estive, le scuole chiudono e i genitori
hanno il problema di dove tenere i propri figli durante il giorno.
L’autogestione è il modo per rispondere a questa esigenza. I genitori fanno i
turni e per 45 giorni organizzano le attività per quasi 25 bambini dai 4 ai 10
anni di età. Il tutto avviene a costo zero per le famiglie. I genitori devono
solo impiegare un po’ di tempo per coprire i turni. Questo è possibile perché,
come sempre, il Circolo dei Talenti non chiede loro alcun contributo e ospita
il campus per le ultime due settimane di giugno e per tutto il mese di luglio,
dalla mattina al tardo pomeriggio. Il campus può realizzarsi senza alcuna spesa
e quindi non è necessario nemmeno alcun finanziamento. Costo zero per le
famiglie che vi partecipano, costo zero per l’amministrazione a cui non viene
richiesto alcun sostegno economico. Questo è stato il “modus operandi” del
Circolo dei Talenti per tutti i 2 anni e mezzo in cui ha operato sotto il
portico all’interno del parco Cascine Chiesa Rossa. Se vuoi fare delle
iniziative, le puoi fare, baste che ti organizzi e le autogestisci. Se vuoi (e
puoi) darai un contributo in denaro al Circolo, altrimenti potrai dare il tuo
sostegno in altro modo, per esempio aiutando a tenere pulito lo spazio. Si
lavora sulla responsabilità e la cosa funziona bene.
Quello che manca sono i 2.000 Euro al mese per pagare
l’affitto. Il bar a prezzi popolari, l’assenza di obbligo di consumazione, la
possibilità di fare iniziative senza dover corrispondere un contributo per l’affitto,
determinano il fatto che Il Circolo dei Talenti non “guadagni” abbastanza per
pagare l’affitto. L’attività che svolge però non è di tipo commerciale, come
prevede la convenzione stipulata con il Comune di Milano, ma è di tipo sociale,
aggregativo e culturale. In breve tempo il portico dei Talenti sarà la sede di
tantissime iniziative promosse da associazioni, comitati, collettivi e realtà
informali della zona 5. Diventerà anche un punto di riferimento per molti
giovani, alcuni dei quali daranno vita alla ciclofficina FAM e sede di
distribuzione per il GAS Radici (gruppo d’acquisto solidale) e tutt’ora, il
luogo dove, 2 volte al mese la Confederazione Italiana Agricoltori, promuove il
mercatino agricolo dei produttori. Oltre a questo, un gruppo di volontari tiene
delle lezioni gratuite d’inglese.
Il progetto del Circolo dei Talenti attira l’attenzione
proprio perché è capace di sviluppare un senso di comunità in zona. Se ne
accorge l’Università Cattolica che promuoverà un questionario tra i
frequentatori del circolo e poi un vero e proprio studio scientifico con
relativa pubblicazione.
IL RAPPORTO CON IL
COMUNE DI MILANO
E’ sempre stato piuttosto conflittuale. Dopo circa sei mesi
dalla convenzione tra Antigua onlus e Comune di Milano, l’Annonaria ha fatto
una multa al Circolo. Contestava il fatto che le attività “circolistiche” non
dovevano essere visibili dall’esterno. Il Circolo dei Talenti però sorge sotto
un portico che è anche un bene architettonico tutelato e quindi è impensabile
che possa essere chiuso e reso non visibile ciò che ci si fa all’interno.
Quello che allora contestava Antigua onlus era come fosse possibile che il
Demanio firmasse una convenzione e l’Annonaria la contestasse. In sostanza,
l’associazione Antigua chiedeva che il Comune di Milano avesse una sola voce e
decidesse prima che cosa e in quale forma si potesse fare sotto il portico. La
richiesta non è stata accolta, tanto che quella multa è ancora soggetta al
ricorso presentato da Antigua onlus. Per evitare di incorrere in ulteriori
sanzioni, la soluzione è stata trovata da Antigua onlus, la quale, l’estate
scorsa, ha dato vita a una cooperativa sociale di tipo A e B. In questo modo
riusciva a soddisfare le richieste dell’Annonaria, del Demanio, senza incorrere
in sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. La nascita della cooperativa
sociale ha comunque avuto un costo che è stato sostenuto per intero dall’associazione
Antigua onlus.
Il problema che è esploso negli ultimi mesi è la morosità.
L’associazione Antigua non è riuscita a sostenere la spesa di 2.000 Euro
mensili e ha così accumulato un debito importante con il Comune di Milano.
Recentemente ha proposto un piano di rientro con rateizzazione che però il
Demanio non ha nemmeno preso in considerazione. Il Demanio ha proceduto con la
pratica di decadenza della concessione fissando per il 6 luglio 2015 il termine
per restituire le chiavi. In pratica, il 6 luglio il Comune di Milano
sgombererà l’associazione Antigua onlus e con essa il Circolo dei Talenti dal
parco Cascine Chiesa Rossa.
2 PESI, 2 MISURE
Lo abbiamo detto più volte. Non chiediamo nulla di diverso
da quello che già si applica, anche in Zona 5. La parrocchia di Via Neera, per
esempio, ha il campo da calcio che sorge su un’area demaniale e per questo
corrisponde un affitto al Comune di Milano. L’affitto è stato recentemente
rinnovato e dato che alla parrocchia viene riconosciuto il valore sociale delle
attività che svolge, il prezzo è contenuto. Per 5.630 mq, infatti, la
parrocchia paga 141 Euro all’anno. Il Circolo dei Talenti, invece, paga 24.000
Euro all’anno per 600 mq. Se si applicasse la stessa tariffa al mq della
parrocchia, l’affitto del Circolo dei Talenti dovrebbe essere di 12 Euro
all’anno. Tra 12 e 24.000 c’è una bella differenza!
Un altro esempio è rappresentato dagli accordi tra Comune di
Milano e Arcidiocesi per quanto riguarda proprio il complesso delle Cascine
Chiesa Rossa. Tutta l’area e gli edifici, inclusa la Chiesa Santa Maria alla
Fonte, sono di proprietà del Comune di Milano. I soldi spesi per la
ristrutturazione, infatti, sono stati sborsati dal Comune. Nel 2009 Comune e
Arcidiocesi stipulano una convenzione per il diritto di superficie. In sostanza,
il Comune dava all’Arcidiocesi di Milano la possibilità di utilizzare la Chiesa
Santa Maria alla Fonte e l’edificio adiacente in cui vivono i frati francescani
per 50 anni senza alcun costo. In cambio, l’Arcidiocesi si impegnava ha
ristrutturare l’ultimo immobile che necessita di intervento. Si tratta di
quello che viene definito anche nelle mappe catastali come il “rudere”. Il
“rudere” doveva essere ristrutturato dall’Arcidiocesi e consegnato al Consiglio
di Zona 5. Doveva diventare uno spazio per iniziative culturali. Doveva. Perché
l’Arcidiocesi è in ritardo di quasi 3 anni sulla consegna. L’accordo sul
diritto di superficie stabilisce chiaramente che se non fosse stato rispettato,
la convenzione sarebbe decaduta, ma non ci risulta che né Comune di Milano
(demanio), né Consiglio di Zona 5, abbiamo protestato o chiesto lumi sui
ritardi nella ristrutturazione del “rudere”.
Non solo il Circolo dei Talenti dovrebbe essere sgomberato,
ma anche la Chiesa, visto che non rispetta gli accordi con il Comune.
Ovviamente però, per il Circolo dei Talenti la cacciata è prevista il 6 luglio,
mentre per i Francescani non è né prevista, né ipotizzata.
LE PROPOSTE DI
MEDIAZIONE (ignorate da Comune e CDZ 5)
Per sostenere il Circolo dei Talenti a gennaio 2015 è nato
un Comitato composto da più di 20 realtà della zona 5 e da molti cittadini/utenti
del portico. La prima iniziativa promossa è stata una raccolta di firme e in
due settimane ne sono state raccolte più di 2.500. Il Comitato in sostegno al
Circolo dei Talenti ha richiesto anche l’istituzione di un tavolo con la
partecipazione del Comune di Milano e del Consiglio di Zona. Da gennaio a
giugno 2015 questo tavolo si è riunito due volte. In queste occasioni il
Comitato ha avanzato delle proposte per risolvere la questione. L’importante,
secondo noi, è mantenere il carattere pubblico, aperto e pluralista del
portico. Garantire a realtà e cittadini la possibilità di continuare a fare
iniziative e poterlo fare senza costi. Chiediamo cioè una continuità con il
“modus operandi” del Circolo dei Talenti. Le proposte a cui non è mai seguita
una risposta sono state essenzialmente due:
1)
Partendo dall’esperienza delle Case delle
associazioni e del Volontariato gestite dal CIESSEVI (Centro Servizi per il
Volontariato), abbiamo chiesto che anche per il portico dei Talenti si potesse
procedere in modo simile. Le Case delle Associazioni e del Volontariato sorgono
in locali di proprietà del Comune di Milano e sono gestite dal CIESSEVì.
L’assegnazione al CIESSEVì non è certo avvenuta attraverso un bando e il
CIESSEVì garantisce la gestione coinvolgendo le associazioni del territorio.
Nonostante un contesto simile, nessuno, né Comune, né Consiglio di Zona 5, ci
ha spiegato perché non è possibile applicare qualcosa di simile per il Circolo
dei Talenti.
2)
Non avendo avuto risposta, abbiamo avanzato una
seconda proposta. L’idea è quella di trasferire la “proprietà” del portico dal
Demanio del Comune al Consiglio di Zona 5. Il CDZ 5 s’impegna ha stilare una
delibera che istituisce un Comitato di Gestione. Come per le Case delle
Associazioni e del Volontariato e per i “vecchi” CTS (Centri Territoriale
Sociali), ora conosciuti come CAM, il Comitato di Gestione dovrebbe essere
composto da 3 persone nominate dal Consiglio di Zona 5 e 4 elette direttamente
dall’utenza. Il Demanio ha fatto sapere che è disponibile a cedere la
competenza del portico e del bar al Consiglio di Zona, ma anche per questa
proposta siamo ancora in attesa di risposta.
PERCHé NO AL BANDO
SOCIALE
Comune di Milano e Consiglio di Zona 5, in questi mesi hanno
sempre ripetuto che vogliono procedere con un bando sociale. L’affitto non sarà
più dovuto perché è previsto un contratto con 3+3 anni gratuiti per attività
sociali. Perché siamo sempre stati contrari al bando sociale? Perché è una
sorta di privatizzazione. Al bando partecipano diverse cordate, una vince e le
altre perdono e sono escluse. Noi pensiamo che il portico dei Talenti sia uno
spazio sufficientemente ampio per accogliere tutte le iniziative che vengono
proposte. Perché si deve scegliere tra un’attività per anziani e una per
disabili? Una per famiglie e una per studenti? Tra il tango e la mazurca? Il
portico non ha funzionato così in questi 2 anni e mezzo. Ha accolto tutte le
proposte ed è infatti diventato un bene comune per tante persone della zona 5.
Inoltre, riteniamo che proporre un bando per cooperative sociali, onlus e
associazioni che preveda 6 anni di affitto gratuito per lo spazio bar e il
portico relativo, rischia di attirare l’attenzione del “mondo di mezzo”.
Rappresenterebbe, infatti, un bell’affare per chi, con l’etichetta del no
profit, potrebbe invece realizzare grandi profitti e proporre un’iniziativa
commerciale. Il bene comune così scompare. Uno spazio pubblico sarebbe di fatto
privatizzato. I cittadini che hanno frequentato il Circolo dei Talenti e il
portico non avrebbero alcuna garanzia di poterlo ancora fare e di poterlo fare
senza dover “consumare” o spendere soldi.
LE MUCCHE DA MUNGERE
Come abbiamo detto in tutto questo tempo non abbiamo mai
avuto risposte da parte delle istituzioni (Comune e Consiglio di Zona 5).
L’assessore Benelli non l’abbiamo proprio mai vista, nonostante abbia la
responsabilità del Demanio e quindi sia “la padrona di casa”. Anche ai tavoli
con Comune e CDZ 5 non si è mai presentata, ma ha mandato un funzionario. La
sensazione è che le istituzioni vogliano in qualsiasi modo tornare in possesso
delle chiavi, anche con uno sgombero, come è previsto per il prossimo 6 luglio.
Una volta rientrati in possesso potranno fare un bando sociale, anche perché la
sensazione è che la cordata vincente sia già pronta. Recentemente siamo
intervenuti in Consiglio di Zona 5, ma, nonostante la richiesta di esprimersi e
confrontarsi, nessuno dei consiglieri di zona è intervenuto o ha messo
all’ordine del giorno la questione. Tutti zitti, come se rispondessero a un
ordine preciso. In quasi tre anni, infatti, il Consiglio di Zona 5 non ha mai
discusso della questione “Circolo dei Talenti”. E’ cosa nota che diverse realtà
che operano nel sociale e nel cosiddetto Terzo Settore e altre associazioni
impegnate in ambito culturale siano indispettite delle tante iniziative che si svolgono
sotto il portico del Circolo dei Talenti. Potremmo sbagliarci, ma la sensazione
è che ci siano poteri forti interessati a quel portico e le istituzioni sono
pronte a consegnarglielo.